È con l'affascinante storia del loro nome che comincia la storia delle ortensie: fu il francese ''cacciatore di piante'' Philibert de Commerson che nel 1771 così battezzò alcuni esemplari provenienti dalle Indie Orientali in onore di Hortense de Nassau, figlia del principe di Nassau, appassionato botanico, che lo aveva accompagnato in una spedizione.
Ed è sempre il loro nome, anche se stavolta quello botanico, Hydrangea, che da una gentile principessa ci conduce ad una terrificante figura mitologica: è Hydra, con capelli a forma di serpente simili alle asperità presenti sopra la capsula che ne contiene i semi.
L'opinione più ampiamente condivisa è tuttavia quella circa la derivazione del nome Hydrangea dalle due parole greche hydros (acqua) e angeion (vaso), proprio per la particolare forma delle capsule contenenti i semi, che assomigliano a dei piccoli otri per l'acqua.
Le ortensie da un punto di vista botanico fanno parte del genere Hydrangea, che è stato classificato nella famiglia delle Hydrangeaceae. Si tratta di una pianta antichissima, di cui sono state trovate tracce fossili collocabili in era Terziaria (Eocene, Oligocene e Miocene), da 70 a 12 milioni di anni fa.
Le zone di differenziazione del genere Hydrangea sono diverse: le specie Hydrangea macrophylla, H. serrata, H.involucrata, H.paniculata, H.aspera, H.heteromalla e la rampicante a foglia decidua H.petiolaris sono originarie dell'Asia Orientale, H.arborescens e H.quercifolia si sono differenziate nella parte orientale degli Stati Uniti, mentre le ''strane'' ortensie rampicanti sempreverdi H.seemani e H.serratifolia provengono dagli altipiani temperati della parte occidentale del Centro e Sud America.
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